Energie rinnovabili in Europa: un tema caldo in questi giorni successivi all’approvazione da parte del Parlamento europeo dei nuovi obiettivi dell’UE per aumentarne l’impiego in Europa e migliorare l’efficienza energetica.
il 32 per cento del consumo energetico lordo dovrà provenire da fonti rinnovabili entroil 2030, sole, vento e idroelettrico in testa, mentre l’efficienza energetica dovrà essere migliorata del 32,5 per cento, sempre entro il 2030. Non solo, nel pacchetto di misure è previsto anche un aumento della quota di biocarburanti di seconda generazione impiegati nel settore dei trasporti, che dovrà salire al 14 per cento.
Maroš Šefčovič, vice presidente responsabile per l’Unione energetica afferma che: “Con il voto di oggi, sblocchiamo il vero potenziale della transizione energetica pulita dell’Europa, che ci aiuterà a raggiungere gli obiettivi dell’accordo di Parigi“. Una transizione verso le rinnovabili in Europa che dovrebbe tradursi “in più posti di lavoro, minori costi energetici per i consumatori e meno importazioni di energia”, da parte dell’Unione europea.
Energie rinnovabili, quindi, che con il pacchetto Clean energy for all europeans, punta ad avere sia un settore energetico più stabile, competitivo e sostenibile e sia alla creazione di 900 mila posti di lavoro.
Le politiche relative alle energie rinnovabili, una volta attuate, dovrebbero portare a riduzioni delle emissioni europee di circa il 45 per cento entro il 2030, rispetto ai livelli del 1990, invece del 40 per cento previsto precedentemente.
Ci sono però voci di dissenso su queste politiche delle energie rinnovabili. Infatti, secondo lo studio Net Zero by 2050 from whether to now, redatto dall’European climate foundation.
Lo studio afferma che per essere in linea con l’obiettivo della totale decarbonizzazione entro il 2050 le emissioni dei gas serra debbano essere ridotte del 55-65 per cento rispetto ai livelli del 1990 già entro il 2030.
Un valore decisamente più elevato rispetto a quanto proposto dall’Europa.
In base alla legislazione, gli Stati membri dell’UE dovranno garantire che i cittadini abbiano il diritto di produrre energia rinnovabile per il proprio consumo, di immagazzinarla e di vendere la produzione in eccesso.
Di certo, questo capitolo delle politiche in merito alle energie rinnovabili potenzialmente cambia in maniera importante il panorama energetico italiano.