Cambiamento climatico come tema sempre più presente anche nelle discussioni di tutti i giorni e la prospettiva di poter fare concretamente qualcosa da parte di ciascuno di noi è importantissima per ciascuno di noi.
In Italia esiste una startup che ha brevettato un sistema di regolazione dinamica degli impianti di riscaldamento, raffreddamento e ventilazione degli edifici. E questa è la prima pratica da attuare per fare qualcosa di concreto per contenere il cambiamento climatico.
Si chiama Enerbrain e il suo lavoro permette di migliorare la qualità dell’aria, ridurre i consumi e le emissioni di CO2 grazie a un sistema di sensori e all’impiego di algoritmi. Il tutto controllato in tempo reale.
Marco Martellacci (che è un fisico teorico e poi co founder di Enerbrain) cercava un sistema per regolare la temperatura del riscaldamento di casa in maniera automatica sia per i giorni più freddi che per quelli più caldi in modo da ridurre i consumi.
L’avrebbero chiamata economia domestica qualche centinaio di anni fa.
Marco ha smontato la sua caldaia e ha sviluppato un algoritmo che gli ha permesso di ottenere una riduzione del 30% dei costi.
Dopo le prime sperimentazioni e le prime proposte a clienti, ha compreso che l’idea avrebbe funzionato e così ha chiamato a raccolta anche Filippo Ferraris, Giuseppe Giordano e Francesca Freyria.
Oggi, a cinque anni di distanza da quel giorno, non solo Enerbrain è in prima linea nella avanzata virtuosa di coloro che possono aiutare a contenere il cambiamento climatico, ma consta di 45 dipendenti e ha sedi a Tokyo, Barcellona e prossimamente a Dubai.
Lo scorso anno si è aggiudicata un finanziamento pari a 2 milioni di Euro e lo scorso novembre si è aggiudicata il Premio Marzotto che supporta le imprese innovative con un montepremi complessivo di oltre 2 milioni e mezzo di euro.
Vale la pena, adesso, subito, approfondire chi sono e soprattutto cosa fanno in Enerbrain sul loro sito ufficiale visto che l’emergenza relativa al cambiamento climatico ci riguarda da vicino. Tutti.