Oggi, parlando di tecnologia, si sente sempre più spesso il termine Internet Of Things.
Sono molti gli esperti che ritengono L’internet delle cose una realtà che sia consolidata e che raggiungerà la maggioranza degli utenti di strumenti tecnologici nel 2020.
Si chiama già “era post-app”.
Il Vice President and Distingued Analyst di Gartner, David Wills, sottolinea il modo in cui gli assistenti virtuali personalizzati (come sono Siri di Apple e Cortana di Microsoft) e i chatbot (ad esempio quelli di Facebook, che includono nel complesso sistema anche i dati raccolti dalle interazioni o di alcune imprese che utilizzano i dati prelevati dal proprio CRM) cambieranno l’interazione fra utenti, aziende e servizi.
L’innovazione, insomma, passa anche di qui e – anzi – ci sta già passando.
“Per il 2017 Gartner prevede che saranno distribuiti 2,38 miliardi di dispositivi, con 342 milioni di oggetti indossabili venduti in tutto il mondo. Prodotti che stanno reinventando il modo in cui le persone interagiscono e lavorano”.
Sempre secondo Gartner, entro il prossimo anno il 25% delle nuove app per mobile sarà in grado di dialogare con i dispositivi Internet Of Things.
L’intelligenza artificiale non è più un argomento per racconti di fantascienza, così come gli sviluppi del processo del linguaggio naturale per fare in modo che si possa abbandonare la compilazione di un form e formulare una semplice domanda che avvia una negoziazione tra persone e sistemi.
Nelle Aziende, i team di marketing e sales subiranno una profonda mutazione del ciclo lavorativo, completamente nuovo, anche se le classiche app non sono destinate a sparire: assisteremo, molto più semplicemente, alla migrazione dei programmi dalla memoria del nostro smartphone al Cloud.
Prepararsi sviluppando le competenze, valutando le opportunità che questo nuovo metodo di lavoro può offrire, pensare e mettere in atto una strategia di business che integri le diverse tecnologie diventa importante.
Anzi, fondamentale.
